Ritratti di Primavera – 25 aprile / 24 maggio 2009

Informazioni

Dove: Montecchio Emilia

Periodo: dal 25 aprile al 24 maggio 2009

Orari: – Lunedì e Giovedì: 9,00 – 13,00; 15,00 – 18,00
– Martedì e Venerdì: 15,00 – 18,00
– Mercoledì e Sabato: 9,00 – 12,00
– Domenica: 9,00 – 12,00; 15,00 – 18,00

Costo: Entrata Libera

Informazioni:

Ufficio Stampa del Comune di Montecchio Emilia:
Tel: 0522/861861
mail: s.bertolini@comune.montecchio-emilia.re.it

Gianna Tuninetti:
Tel. 011 8177194
mail: gianna.tuninetti@alice.it

Come raggiungere la mostra

Castello Medievale, Montecchio Emilia (RE)

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Ritratti di Primavera

I

l Comune di Montecchio Emilia presenta gli acquarelli di Gianna Tuninetti nell’affascinante cornice del Castello Medievale.

Oltre settanta opere dell affermata artista torinese Gianna uninetti, che portano nella affascinante cornice del Castello Medievale di Montecchio Emilia delicati acquerelli palpitanti di vita.
Grandi e piccoli bouquet galleggianti nell aria; frutti come fiori, fiori come frutti, nella girandola delle stagioni.

“Ritratti di Primavera”: mazzolini minimi di violette e pratoline,ellebori e giunchiglie, rose e tulipani, camelie e clematidi, primule e ciclamini ma anche croccanti insalate e fragoline di bosco. Saranno in mostra una ottantina di opere. Fiori frutta e verdura ritratti con passione, competenza, gioia, ironia.

La sede espositiva:
Il Castello Medioevale di Montecchio Emilia, posto in posizione strategica nel medio corso della valle dell’Enza, ha storicamente svolto il ruolo di avamposto verso la pianura dell’articolato ed efficace sistema difensivo ideato dai Canossa.
Il suo impianto originario è ascrivibile al secolo XI, anche se numerosi ritrovamenti di epoca tardo-romana e alto-medioevale attestano la presenza – nello stesso luogo – di insediamenti più antichi. Il Castello, che esplicò a lungo una funzione tipicamente militare, conserva al suo interno la struttura difensiva con camminamenti, piombatoi e feritoie; successivamente – sotto il dominio degli Estensi – fu adibito a residenza rinascimentale; fino al 1960 fu poi utilizzato a guisa di carcere mandamentale (come testimoniano i graffiti lasciati sui muri dai detenuti) mentre ai giorni nostri non solo è incantevole sede espositiva, ma ospita anche la biblioteca comunale e alcuni uffici.
Grazie a recenti lavori di ristrutturazione sono stati riportati alla luce un antico mulino, ceramiche medioevali, affreschi e soprattutto, nei sotterranei, un sepolcreto carolingio che raccoglie 28 sepolture, sicuramente uno dei ritrovamenti archeologici più importanti di questi ultimi anni nel territorio reggiano.